Partiamo il 20
agosto, salutando familiari e amici, ancora ignare delle 24 ore di viaggio che
ci aspettavano per raggiungere il tanto atteso Brasile!
Una mistura di
adrenalina, paura, curiosità, avventura..
Ci mettiamo in fila con le nostre
valigie e via a fare il check-in: è sicuro, si parte!
Un sacco di scali, visi
diversi, qualche chiacchierata con i compagni di volo e finalmente arriviamo a
Petrolina; 21 AGOSTO. Nicola e il suo amico Donato ci aspettano all'aeroporto
"SARA MANNI - GLORIA PETTENON, PROJETO BEA"
WOW. La nostra
avventura adesso ha inizio.
Si respira
un'aria differente.
I primi giorni giriamo un po’: conosciamo la città,
impariamo a muoverci per le strade, sperimentiamo cibi, visitiamo altri
progetti e andiamo a presentarci alle strutture nelle quali avremmo operato per
il nostro tirocinio.
Emozioni forti sin da subito! Incontriamo una realtà
diversa ... una cultura diversa ...che non conoscevamo e che non è quella che
ci eravamo immaginate da casa, in Italia.
"Ma come sarà il posto dove
andrò?" ce lo eravamo chieste un sacco di volte prima di partire!
Musica, calcio,
spiagge, favelas, povertà, sole???
Arriviamo e 'PAFF' ci troviamo catapultate
in un mondo nuovo: la gente che incontriamo ci abbraccia, ci stringe, ci
bacia..
"Sejam bemvindas e fiquem a vontade"
(siate benvenute! e fate come se foste a casa vostra!) è una frase che ci
sentiamo ripetere da tutti, con un sorriso che riscalda.
Siamo
studentesse all'Università di Padova, sede Rovigo, Ex Facoltà di Scienze della
Formazione, corso di laurea in 'Animatore educatore socio culturale' e abbiamo
scelto di svolgere il nostro tirocinio formativo qui a Petrolina (Brasile)
all'interno dei due carceri minorili della città.
Dopo le visite
alle due strutture e la scelta assolutamente non semplice di come dividerci,
iniziamo il tirocinio! Gloria al FUNASE CENIP il carcere provvisorio, dove i
ragazzi rimangono per un massimo di quarantacinque giorni, tempo necessario per
ricevere la sentenza del Giudice dei minori. Sara al FUNASE CASE, il carcere
dove i minori giudicati colpevoli scontano la pena. Il focus della nostra
riceca-azione è stato per entrambe la 'relazione educativa' anche se i
tempi e le modalità sono state diverse. A seguito di un primo periodo di osservazione
e conoscenza reciproca, Gloria ha avuto modo di sviluppare un percorso di
incontri e attività che permettessero ai ragazzi di raccontarsi, condividendo a
volte quanto proposto da Daniele, studente tirocinante del corso di laurea in
Cooperazione allo Sviluppo che ha centrato il proprio tirocinio sul
protagonismo giovanile. In quale modo quindi accompagnare i ragazzi in un
cammino pur breve e semplice di riscoperta di se e delle relazioni. In che modo
permettere che questo avvenga con loro veri protagonisti?
Sara, invece,
ha potuto proporre delle attività specifiche affiancando le professoresse della
scuola interna al carcere. Un percorso volto ad osservare e cercare di capire
la relazione educativa fra i ragazzi e le insegnanti stesse. In un contesto di
reclusione, si manifesta, e eventualmente in che modo, l'influenza del
riferimento educativo adulto nel comportamento del minore? In che modo è
possibile osservare l'autenticità della figura professionale
dell'educatore/insegnante, la modalità attraverso cui interagisce in questo
contesto, con il proprio sistema di valori, di convinzioni, di conoscenze e
sentimenti?
Oltre a questo
impegno con le strutture del carcere, entrambe ci siamo inserite in altre due
diverse strutture di accoglienza della città, collaborando con un progetto
dell’UNIVASF (Università Federale di Petrolina): Gloria al CEMAM e Sara
all'Anjo da Guarda. Il primo è una struttura che accoglie bambine con problemi
familiari e sociali, mentre il secondo una struttura per bambini e adolescenti,
sia maschi che femmine, in condizioni di forte disagio e rischio.
Come ci si
muoveva in città??? Grazie al nuovo acquisto del Progetto Bea! Le nostre due
bellissime biciclette!
Al mattino la
strada assieme verso i due carceri, con un risveglio sofferto dato dai ciottoli
sulla strada che rendono impossibile la pedalata. Il ritorno per pranzo sotto
il sole cocente, e subito a raccontarci le forti emozioni, le difficoltà e i
divertenti episodi successi durante la mattinata.
Sono stati questi momenti,
cucinando, lavando la roba, prima di addormentarsi .... che ci hanno aiutato ad
affrontare tutto con uno spirito diverso: condividendo, raccontandoci, dandoci
suggerimenti, discutendo. Un grande arricchimento per entrambe.
Sono state più
formali, invece, le riunioni settimanali con l’equipe Projeto BEA, altri
momenti di condivisione, fondamentali per approfondire le nostre conoscenze e
metterle in pratica.
Adesso, arrivate alla fine di questi tre mesi di
tirocinio, al momento delle valutazioni e dei saluti ..... ripensiamo al
percorso fatto, a quanto imparato, a quanto sbagliato e ci accorgiamo di quanto
per noi quest’esperienza sia stata formativa.
FUNASE Cenip |
FUNASE Case |
Un grazie
enorme a Petrolina e alla sua gente, nel nostro cuore rimarrà il calore e
l’accoglienza che le persone di qui ci hanno trasmesso fin dai primi giorni. Un
ringraziamento anche a Nicola Andrian che ci ha accompagnato nella nostra
formazione e un grazie a tutti quelli che hanno reso questa esperienza
possibile e indimenticabile!
Até mais
Gloria e Sara